Frasi di San Luigi Gonzaga

Le frasi di San Luigi Gonzaga che sono giunte fino ai nostri giorni celebrano la grandezza divina e sintetizzano i principi cardine a cui ha votato la sua intera vita. Il richiamo alla totale dedizione verso Dio, alla carità e alla purezza ricorre costantemente nelle frasi tratte dai suoi scritti a testimonianza senza tempo dell'esempio di virtù offerto dal Santo protettore dei giovani.

Regole a se stesso

Primo principio, tu sei fatto per Dio, e devi camminare verso di lui che ti ha creato, redento e chiamato: ne dedurrai che devi astenerti non solo da qualsiasi opera cattiva, ma anche da qualunque opera indifferente e oziosa; al contrario dovrai curare che ogni tua attività, interna o esterna, sia virtuosa, al fine di camminare sempre verso Dio.

Soprattutto la carità

Soprattutto la carità

Per l'assistenza del tuo Angelo custode, tu gli devi onore, devozione e reverenza, guardandoti al fare cose che non faresti in presenza di qualunque uomo tuo superiore.

Molte sono le virtù che piacciono agli Angeli santi e che essi desiderano vedere nelle anime nostre: la sobrietà, la castità, la povertà volontaria, le ferventi orazioni; ma soprattutto l'unione, la pace e la fraterna carità.

Soprattutto la carità

Come i fanciulli

Dice il Signore, che se non diventeremo come fanciulli non entreremo in cielo. Dunque se vogliamo salvarci conviene che abbiamo le qualità dei fanciulli: essi sono semplici e senza malizia e inganno; sono puri di mente e di corpo; non stimano né onore né disonore; non offendono gli altri, e delle offese ricevute non si vendicano; non fanno lite, ma a tutti cedono; infine, si sottomettono volentieri a chi è loro superiore. Queste sono virtù cristiane, che lo stesso Cristo praticò e ci esortò a imitarlo quando dice: «Imparate da me che sono mite e umile di cuore». In queste due virtù sono contenute tutte le altre

I doni di Dio

Tutti i doni devono ritornare a Dio. Come le acque, che se non tornano al mare e si fermano, ristagnano e marciscono, così è per i doni di Dio, la salute, le forze, l'ingegno, l'eloquenza... L'apostolo dice: «Siate di quelli che mettono in pratica la Parola e non soltanto ascoltatori». Non basta essere ascoltatori.

II Dio che mi chiama è amore. Come posso arginare questo amore, quando per farlo sarebbe troppo piccolo il mondo intero? 

Quanto devono essere grandi le gioie del Cielo, se soltanto a parlarne quaggiù se ne prova tanta allegrezza!

I doni di Dio

Frasi tratte dagli scritti di San Luigi Gonzaga

"(...) Quanto l'uomo si farà minore degli altri, tanto sarà maggiore, perchè quanto più uno è umile, tanto più è simile e vicino a Cristo, il quale è sopra tutti."

"(...) OffriamoGli liberamente e prontamente quello che è suo, e tanto più volentieri quanto più ci è cara la cosa tolta."

"Quello che Dio fa è tutto ben fatto: se ci toglie quello che prima ci aveva dato, lo fa per metterlo al sicuro in luogo inviolabile".

"Confesso che mi smarrisco e mi perdo se considero la Bontà divina, mare senza sponde e senza fondo: per così piccole e brevi fatiche Egli mi chiama ad una pace eterna; dal Cielo mi invita e mi chiama a quel Sommo Bene che ho cercato con tanta negligenza.

Offriamogli liberamente e prontamente quello che è suo, e tanto più volentieri quanto più ci è cara la cosa tolta.

Quel che Dio fa è tutto ben fatto: se ci toglie quello che prima ci aveva dato, lo fa per metterlo al sicuro in luogo inviolabile".

"Cristo Signore, per il grande amore che porta a noi sue creature, ha voluto che si facesse particolare memoria di alcuni Santi, affinché fossero come nostri protettori; ci soccorressero nelle nostre necessità spirituali e materiali e ci dessero occasione di imitare le loro virtù.

(...)

Avendo desiderio di qualche virtù dobbiamo ricorrere ai Santi: così, volendo ottenere da Dio la fortezza, dobbiamo chiederla ai Martiri; volendo la Penitenza, ai Confessori; per l'umiltà dovremo ricorrere particolarmente alla Beata Vergine Madre di Dio, come alla più segnalata tra le creature eccellenti in questa virtù.

(...)

Dal Cielo, quelli che sono stati segnalati in una virtù più che in un'altra, promuovono ed aiutano all'acquisto di tale virtù, chi più si ingegna ad ottenerla, e, perciò, si raccomanda alla loro intercessione".

Orazione di San Luigi Gonzaga alla Vergine Santissima

Orazione di San Luigi Gonzaga alla Vergine Santissima

“O Santa Maria mia Signora, nella tua fede benedetta, nella tua singolare protezione e nella tua misericordia, oggi, ogni giorno e nell'ora della mia morte, a te raccomando la mia anima e il mio corpo. Ogni speranza ed ogni consolazione mia, ogni miseria e angustia, la mia vita e la mia morte io ti affido, affinché per la tua santa intercessione e per i tuoi meriti, tutte le mie opere siano dirette e disposte, secondo la volontà del tuo Divin Figliolo. Così sia”.

Orazione di San Luigi Gonzaga alla Vergine Santissima

Dalla “Lettera alla madre” di San Luigi Gonzaga

Canterò senza fine le grazie del Signore

Io invoco su di te, mia signora, il dono dello Spirito Santo e consolazioni senza fine. Quando mi hanno portato la tua lettera, mi trovano ancora in questa regione di morti. Ma facciamoci animo e puntiamo le nostre aspirazioni verso il cielo, dove loderemo Dio eterno nella terra dei viventi. Per parte mia avrei desiderato di trovarmici da tempo e, sinceramente, speravo di partire per esso già prima d'ora. La carità consiste, come dice san Paolo, nel “rallegrarsi con quelli che sono nella gioia e nel piangere con quelli che sono nel pianto”.

Perciò, madre illustrissima, devi gioire grandemente perché, per merito tuo, Dio mi indica la vera felicità e mi libera dal timore di perderlo. Ti confiderò, o illustrissima signora, che meditando la bontà divina, mare senza fondo e senza confini, la mia mente si smarrisce. Non riesco a capacitarmi come il Signore guardi alla mia piccola e breve fatica e mi premi con il riposo eterno e dal cielo mi inviti a quella felicità che io fino ad ora ho cercato con negligenza e offra a me, che assai poche lacrime ho sparso per esso, quel tesoro che é il coronamento di grandi fatiche e pianto.

O illustrissima signora, guàrdati dall'offendere l'infinita bontà divina, piangendo come morto chi vive al cospetto di Dio e che con la sua intercessione può venire incontro alle tue necessità molto più che in questa vita. La separazione non sarà lunga. Ci rivedremo in cielo e insieme uniti all'autore della nostra salvezza godremo gioie immortali, lodandolo con tutta la capacità dell'anima e cantando senza fine le sue grazie. Egli ci toglie quello che prima ci aveva dato solo per riporlo in un luogo più sicuro e inviolabile e per ornarci di quei beni che noi stessi sceglieremmo.

Ho detto queste cose solo per obbedire al mio ardente desiderio che tu, o illustrissima signora, e tutta la famiglia, consideriate la mia partenza come un evento gioioso. E tu continua ad assistermi con la tua materna benedizione, mentre sono in mare verso il porto di tutte le mie speranze. Ho preferito scriverti perché niente mi é rimasto con cui manifestarti in modo più chiaro l'amore ed il rispetto che, come figlio, devo alla mia madre.